Il mondo come l’abbiamo conosciuto negli ultimi settant’anni, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, forse non sarà più lo stesso; la pandemia dovuta al COVID19 ha messo tutti a dura prova insegnandoci che nei prossimi anni dovremo abituarci a questi improvvisi cambi di direzione della politica e dell’economia, costringendoci ad aggiornare in modo altrettanto veloce le nostre strategie di azione.
Se osserviamo lo scenario macroeconomico mondiale, notiamo in primo luogo che il consuntivo del 2020 è stato drammatico; è evidente in ogni caso che le prospettive economiche dipenderanno sostanzialmente dall’interazione tra due cicli: il ciclo economico e il ciclo “COVID-19” che potrebbe estendere ancora per diversi anni la sua influenza negativa sull’economia mondiale.
Nel 2° semestre del 2021 si registra una ripresa che fa ben sperare per il futuro dell’Italia e che porterà una crescita stimata, per l’anno 2022, intorno al 4,5%; la ripresa economica nella provincia di Matera sarà più lenta perché il turismo è il settore più duramente provato dalla crisi pandemica anche se la città di Matera ha fatto registrare presenze interessanti.
Venendo al settore terziario, il bilancio del 2020 per il nostro territorio è un vero bollettino di guerra; in verità non per tutti i settori visto che la vendita al dettaglio di prodotti alimentari è cresciuta.
In generale però, tra misure restrittive ed incertezze, la spesa delle famiglie si è ridotta, tornando ai livelli di fine secolo scorso.
L’ultimo anno e mezzo purtroppo ha segnato per le imprese una vastità mai sperimentata prima di interventi aziendali, molto spesso di natura unilaterale; è emersa l’incredibile capacità di risposta in forma organizzata alle domande minute degli associati a noi rivolte, anche quando si trattava solo di una richiesta di rassicurazione o di vicinanza. Ma si pensi alle infinite richieste di chiarimenti, di assistenza nella compilazione di domande e moduli, oppure ancora alla fornitura di indicazioni in materia di ambiente e di sicurezza sul lavoro. Non che i servizi non abbiano contato anche in questa occasione, ma mai l’integrazione tra servizi e rappresentanza è stata così indispensabile come nei mesi dell’emergenza di Covid.
Nella speranza di aver lasciato alle spalle il peggio, le imprese del commercio e del turismo devono ora fare i conti con la fase di ripresa con occhio particolare alle misure da adottare per la lotta alla pandemia; infatti come abbiamo già detto non ci sarà ripresa se il COVID torna a farla da padrone; inoltre dovranno fare i conti con i cambiamenti socioeconomici post COVID; sostituire i dipendenti che nell’ultimo anno e mezzo hanno purtroppo trovato sul mercato una nuova collocazione; formare i nuovi, adattare l’azienda alle nuove soluzioni adottate in piena pandemia e che risultano confacenti con la fase di ripresa. Fare i conti con le mutate esigenze dei consumatori anticipandone richieste e soluzioni future.
Riprendere a dialogare con le amministrazioni comunali e regionali al fine di dotare il territorio di nuovi strumenti legislativi che tengano anche conto delle mutate esigenze sopraggiunte; a questo proposito si spera che la Regione sia più solerte a dare risposte attraverso l’adozione di leggi e regolamenti che potranno essere rivisitati anche a stretto giro per sopraggiunte nuove esigenze economiche ed i Comuni a dotarsi di Regolamenti imposti dalle norme regionali.
Immaginiamo che alcune risposte siano nel PNRR ma confidiamo nella solerzia delle amministrazioni locali; noi non mancheremo di fare la nostra parte.