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La comunicazione dedicata all’industria per la crescita delle imprese

In un panorama editoriale sempre più scarno e povero di contenuti, il periodico d’informazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Matera viene visto dal sistema imprenditoriale come una piccola luce nel grigiore dell’informazione e come l’anello mancante della comunicazione con le istituzioni pubbliche. Infatti, il ruolo che le Associazioni imprenditoriali svolgono sul territorio provinciale deve spesso fare i conti con un’informazione pubblica caotica e frammentaria, in cui le schermaglie tra maggioranza e opposizione e i litigi tra le diverse “fazioni” – vista la crisi dei “partiti” – distorcono la comunicazione falsandone il significato.

Nel momento in cui i partiti non assolvono più alle loro funzioni fondamentali, si allenta tessuto connettivo tra società e istituzioni, quindi tra imprese e pubbliche amministrazioni. Ben venga, dunque, il magazine del Consorzio per lo Sviluppo Industriale, in cui l’Ente consortile ma anche le Associazioni imprenditoriali e le stesse Imprese possono svolgere una funzione importante di trasparenza comunicativa, raggiungendo tutti i soggetti interessati alla crescita dell’industria e del territorio, come recita il titolo del periodico. Il compito del Consorzio è quello di accrescere l’attrattività delle aree industriali attraverso la costruzione di infrastrutture e la fornitura di servizi di qualità. Tuttavia, non meno importante è la condivisione delle informazioni e delle notizie, in un format che non sia autocelebrativo ma, al contrario, raccolga il punto di vista delle imprese, cioè di quelli che sono gli utenti delle aree industriali.

Io, invece, vorrei assegnare un compito ulteriore al Consorzio. In epoca di transizione ecologia e crescita sostenibile, il magazine potrebbe diventare un formidabile veicolo di messaggi per il cambiamento culturale. Con il contributo delle Associazioni imprenditoriali, che continuano a fare parte integrante dell’Ente, sia pure nel nuovo modello di governance, attraverso il Comitato di Indirizzo, “Matera Industria e Territorio” potrebbe contribuire in maniera rilevante al salto culturale, sia delle imprese che delle pubbliche amministrazioni. Per quanto riguarda il tema principale di questo numero di “Matera Industria e Territorio”, cioè il PNRR, mi sento di dire che le prospettive di ripresa economica post pandemia ci sono ancora tutte, nonostante la ri-frenata dei primi mesi del 2022, legata all’aumento dei costi energetici, dei prezzi delle materie prime e dell’inflazione. Siamo, infatti, alla vigilia di cambiamenti importanti, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che destina al Sud il 40% delle risorse, con la programmazione comunitaria 2021-2027 e con il Piano Strategico Regionale, che traccia lo sviluppo di questa regione nei prossimi dieci anni.

Purtroppo, l’attuazione di questi strumenti di crescita, soprattutto del PNRR che, ricordo, non è un piano di spesa ma un piano di risultati, deve fare i conti con la scarsa capacità progettuale delle pubbliche amministrazioni chiamate a candidare i progetti, dovuta soprattutto al sottodimensionamento degli organici in cui versano gli uffici tecnici di molti enti pubblici.

La mancanza di progettualità, dunque, può farci perdere quest’opportunità unica che ci viene offerta dall’Unione Europea che, quand’anche riuscissimo a spendere le risorse in un disperato rush finale, dovrebbe comunque garantire il raggiungimento degli obiettivi e concrete ricadute sui territori. Per raggiungere entrambe le finalità occorre coinvolgere anche le imprese nella candidatura dei progetti a valere sul PNRR, in un partenariato pubblico-privato che aumenterebbe la capacità di progettazione e garantirebbe maggiore efficienza. A tale proposito noi confermiamo la nostra più ampia disponibilità.

In conclusione, vorrei precisare che non dobbiamo farci trarre in inganno dai numeri. Infatti, se guardiamo soltanto ai fatturati, i dati ci sembrano in crescita; occorre considerare, tuttavia, soprattutto la redditività delle imprese che, a causa dell’aumento dei costi energetici e dei prezzi delle materie prime, sta inesorabilmente calando. Oggi sono pochissime le aziende che hanno aumentato i prezzi dei prodotti e dei servizi che vendono, essendo costrette a sostenere enormi sforzi economici e finanziari per restare competitive sui mercati. Per cui impariamo a leggere i dati: i fatturati aumentano, ma la redditività effettiva cala.

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