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domenica, Giugno 4, 2023
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Semplificazione, parola chiave per rendere efficace il Pnrr

Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato dall’Italia e dagli altri paesi dell’Unione Europea è un vero e proprio programma di riforme per accedere alle risorse economiche del Next Generation EU. Questi aiuti sono fondamentali per riparare i danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Tutte le riforme e i relativi investimenti sono raggruppati in 6 Missioni, ciascuna delle quali rappresenta un’area tematica di investimento. La Missione 1 riguarda digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; la Missione 2 rivoluzione verde e transizione ecologica; la Missione 3 infrastrutture per una mobilità sostenibile; la Missione 4 istruzione e ricerca; la Missione 5: Inclusione e coesione; la Missione 6 Salute.

Il Piano nazionale stabilisce come e dove saranno investiti, da qui fino al 2027, tutti gli aiuti economici che arriveranno dall’Europa. “Abbiamo tra le mani – afferma Rocco Fuina, amministratore unico del Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Matera — una potenza di fuoco che ci garantirà, se ben spesa, di costruire, nelle aree gestite dal Consorzio, una industria più tecnologica ed efficiente. L’impegno che stiamo mettendo in campo adesso, attraverso le azioni dei bandi PNRR concordati con la Regione Basilicata, permetterà di lasciare ai lavoratori di domani un’industria e un sistema infrastrutturale e di servizi moderno ed efficiente, dove competenze e talenti saranno sempre aggiornati e premiati.

Per questo è importante capire le vere opportunità (e i rischi) che questa pioggia di denaro può liberare, come intercettarle e come farne un volano per aziende, grandi e piccole, all’interno del panorama economico della nostra regione, seguendo la vocazione delle aree industriali di Iesce, La Martella e Valbasento”. Non mancano comunque elementi di criticità: non basta spendere le risorse del PNRR, è necessario usarle per fare in modo che possano produrre sviluppo e che non si riducano a mero intervento spot di assistenzialismo, come spesso si è fatto in passato, proprio in questa terra.

“Per questo – conclude Fuina – occorre investire sulle Pmi, da sempre asse portante del Paese, sulla digitalizzazione, sulla semplificazione, sulle infrastrutture di comunicazione, sui giovani e sulla formazione di imprenditori e lavoratori. Inoltre, a livello nazionale, occorre intervenire varando le riforme strutturali (oramai improcrastinabili) per sostenere il rilancio post pandemia su fisco, giustizia, pubblica amministrazione e taglio le procedure, così da del costo del lavoro. I soldi generare un circolo che arriveranno con il PNRR virtuoso e un volano saranno tanti, ma occorre per l’economia interna che arrivino veramente e quindi, nuovi posti di alle imprese semplificando lavoro”.

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