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Sostegno al Sud e ripresa grazie alla ZES Jonica

Un incontro sulla ZES Ionica Interregionale Puglia-Basilicata, per focalizzare l’attenzione sulle opportunità che le zone economiche speciali rappresentano. E’ stato questo il tema del convegno svoltosi lo scorso 11 aprile, al Salina Hotel di Taranto. Al convegno dal titolo “La ZES Ionica Interregionale Puglia-Basilicata: leva strategica per lo sviluppo del Sud”, è stato invitato anche l’amministratore Unico del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Matera, Rocco Fuina. La ZES di Taranto si pone nel solco di altre esperienze internazionali di successo, ponendosi l’obiettivo di creare l’effetto volano per rilanciare l’economia locale, ridurre il grave gap che separa il sud dal nord in termini di occupazione, specie quella giovanile. Sostenere l’ampia rete di piccole imprese locali, attraverso due elementi fondamentali: il regime fiscale agevolato e procedure amministrative semplificate.

Oltre al professor Aurelio Tommasetti, Responsabile del Dipartimento Università della Lega nonché Ordinario di Economia Aziendale dell’Università di Salerno, e al professor Nicola Fortunato, coordinatore del master in diritto e tecnica doganale del commercio internazionale dell’Università di Bari, sono intervenuti Sergio Prete, Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto, il Presidente di Confindustria Taranto, Salvatore Toma, e l’onorevole Gianfranco Chiarelli in qualità di Commissario straordinario della Camera di commercio di Taranto. Quest’ultimo nel suo intervento ha specificato che per evitare che le Zone Economiche Speciali divengano percorsi lenti è necessario velocizzare ogni procedura autorizzativa: “Per quel che riguarderà la nostra Camera di Commercio – ha assicurato Chiarelli – voglio offrire sin da subito la piena disponibilità dell’ente per qualsiasi esigenza al fine di porci quali facilitatori sia in termini informatici che formativi; l’indispensabile processo di decarbonizzazione degli impianti siderurgici rappresenta, unitamente all’attivazione della Zes, l’elemento dirimente che separa la strada verso la ripresa da quella del default”.

Pasquale Pepe, Senatore della Lega e Responsabile del Dipartimento per il Mezzogiorno ha sottolineato come sia necessario accelerare i tempi: “Sono decorsi 5 anni dalla costituzione della ZES e nonostante l’ultimo decreto semplificazione abbia introdotto passi avanti importanti non siamo ancora giunti ad una conclusione dell’iter. Per questo come gruppo Lega ci siamo resi promotori di un disegno di legge che riorganizzi tutto il complesso normativo che regola le ZES allo scopo di dare effettiva e concreta attuazione a questo importante strumento per il rilancio dei nostri territori”.

Per la crescita economica nel Mezzogiorno, la possibilità di istituire delle Zone Economiche Speciali (ZES), all’interno delle quali le imprese già operative o di nuovo insediamento possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative, rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo. “Nonostante alcuni limiti strutturali – ha detto Rocco Fuina- l’economia di Basilicata e Puglia sta mostrando negli ultimi anni interessanti segnali di ripresa e un dinamismo che fa ben sperare nella possibilità di un ‘salto di qualità’ negli anni futuri. Un salto di qualità che non deve andare solo nella direzione della crescita puramente quantitativa degli indicatori di performance economica delle imprese e delle economie regionali nel loro complesso, ma che deve invece configurare uno scenario di crescita intelligente, sostenibile, e inclusiva che impatti l’intero assetto sociale delle due regioni. Il processo di definizione del Piano Strategico della ZES Interregionale Ionica ha comportato un fitto confronto tra l’amministrazione regionale pugliese e la Regione Basilicata coinvolgendo le organizzazioni datoriali e sindacali e le amministrazioni locali. Di questo confronto si è fatto portavoce anche il Consorzio per lo Sviluppo industriale di Matera per mettere a fuoco le potenzialità delle singole aree e le relative priorità di sviluppo”.

La Basilicata in quanto priva di aree portuali, ha scelto di partecipare al processo di costituzione della ZES in forma associativa alle Regione Puglia, sulla base di considerazioni strategiche relativamente alla proiezione di buona parte del tessuto produttivo lucano verso l’area ionica pugliese, a cui è confinante.

“Posta al centro del Mezzogiorno -ha concluso Fuina- la Basilicata è infatti terra di riallacciamenti, di potenziali connessioni tra i corridoi tirrenico e adriatico oltre che essere retroterra di sistemi produttivi e logistici ubicati nelle Regioni con essa confinanti, tra cui in particolare la Puglia, con i quali è costante e significativo uno scambio e, in taluni casi, una interdipendenza economica funzionale. L’istituzione della Zes no può fare altro che rafforzare e migliorare questa vocazione geografica ed economica del territorio materano e lucano in cui le nostre imprese operano”.

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