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Ficei con il PNRR, risorsa strategica per lo sviluppo del Paese

Lo scorso 4 maggio si è tenuta a Roma la Conferenza nazionale dei consorzi per lo sviluppo nazionale, alla presenza di Alessandra Todde, viceministro presso il Ministero dello Sviluppo economico, del sottogretario per il Sud Dalila Nesci e con l’intervento del ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio. Parole, le loro, da cui è emerso uno spiraglio positivo seppur iniziale, visto lo stato delle cose, dove una risorsa strategica in direzione dello sviluppo economico del Paese come la Ficei, che fornisce servizi e supporto a imprese e aree industriali, non è stata fin’ora considerata.

La Ficei che ha saputo mutare la propria pelle con il corso della storia economica e industriale del Paese italiano, raccogliendo i consorzi storici nati con la Cassa del Mezzogiorno fino alla nuova classe di donne e uomini figli dell’innovazione, può veramente fare la differenza. Tanto più dal momento che, al fianco delle piccole, medie e grandi imprese ha concentrato i propri sforzi sulle sfide energetica, ambientale e digitale, vettori principali del piano di ripresa e resilienza. Su tutto il territorio nazionale i consorzi industriali sono all’incirca 40, di cui almeno l’85% conferenti nella Ficei, Federazione italiana consorzi enti industrializzazione. Non si tratta di consorzi di imprese, ma per lo sviluppo economico industriale delle imprese italiane. Una differenza non di poco conto, visto che la rete che la Ficei rappresenta nel riunire questi enti dal Friuli al Veneto, fino al Meridione, ha la precisa funzione (legge n. 317 del 1991) di accompagnare le imprese allo sviluppo.

Un ruolo importante, soprattutto in un momento storico critico, dove i rischi sono improvvisi e allo stesso tempo le potenzialità tante, prova ne è il Pnrr volto a sostenere le attività in direzione del futuro, dai fondi per la transizione digitale all’ampio tema dell’economia circolare. Un piano in cui diverse sono le associazioni nazionali chiamate a svolgere un ruolo cardine per lo sviluppo attraverso un tavolo permanente di partenariato per il Pnrr.

“Eppure la Ficei – spiega il presidente Andrea Ferroni- in questo panorama è ancora troppo marginale, per non dire trascurata. Nonostante le sia stato precisamente conferito il compito, a livello statale (legge n. 152 del 2006), di gestire gli acquedotti delle aree industriali. Solo un esempio dell’impatto della Federazione nel sostenere il tessuto imprenditoriale italiano attraverso la tutela infrastrutturale, urbana e non solo”. Un sistema fatto di oltre 22 mila imprese, per un totale di 55 mila lavoratori attualmente occupati, che trova nella Ficei una rete consorziale dispiegata su diverse aree geografiche, da nord a sud del Paese. Eppure tra le destinatarie dei bandi del Pnrr, come quello emesso di recente per risanare le perdite degli acquedotti, la Ficei non rientra. Un cambio di rotta? Necessario, e conseguente soltanto a una reale comprensione del ruolo svolto da questo gruppo.

All’incontro romano hanno partecipato anche Paolo Pate, presidente Consorzio Bari, Rocco Fuina Presidente del Consorzio per lo Sviluppo industriale della provincia di Matera, Roberto Tomè, direttore Consorzio Sviluppo Economico del Friuli, Francesco De Angelis, presidente Consorzio Unico Lazio, Giuseppe Savini, presidente Arap Abruzzo, Luigi Barone, presidente Consorzio Benevento, Valerio Scanu, presidente Consorzio Sassari, Vittorio Rina, presidente Consorzio Brindisi, Massimiliano Daga del Consorzio Oristano, Antonio visconti, presidente Consorzio Salerno e Renzo Tomellini, capo segreteria tecnica MITE.

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